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Da tempo utilizzo Waze come navigatore su Android. Lo preferisco di gran lunga al navigatore di Google Maps per svariati motivi a cui ultimamente se n’è aggiunto un altro: la possibilità in Waze di impostare il promemoria bimbi in auto.

Tra l’altro il concetto di navigatore social che sta alla base di Waze è di per sé diverso rispetto ad un navigatore “tradizionale”, come Google Maps, ed è proprio questo aspetto che mi fa utilizzare Waze anche nei viaggi abituali: casa, asilo/scuola, lavoro, per i quali tipicamente non utilizzerei altrimenti un navigatore.

Waze mi avvisa in tempo reale di un posto di blocco o di un incidente sul mio percorso e mi consiglia un itinerario alternativo in caso di coda, grazie agli altri automobilisti che condividono informazioni in tempo reale con me.

I miei amici per strada mi segnalano cosa sta succedendo e posso anche condividere con loro il mio percorso e il mio ETA (Estimated time of arrival), ovviamente prima di partire, non mentre sono alla guida.

Per impostare il promemoria bimbi in auto basta aprire Waze e selezionare l’ingranaggio in alto a sinistra per andare nelle Impostazioni:

 

Waze Impostazioni

 

Selezionare la voce Generale:

 

Waze Generale

 

Scorrere in basso e selezionare la voce Promemoria bimbi in auto:

 

Waze Promemoria bimbi in auto

 

Attivare la voce Ricevi promemoria. Volendo si può anche aggiungere un messaggio personalizzato.

A questo punto ogni volta che si arriva a destinazione compare il seguente messaggio con notifica sonora:

 

Waze Promemoria bimbi in auto

 

Bisogna tappare Capito per farlo sparire prima di chiudere Waze e a questo punto dovremmo ricordarci oltre di togliere il telefono dall’auto anche di togliere il bambino dal seggiolino posteriore.

In fondo è solo una semplice notifica, ma che può aiutare nella quotidianità frenetica nella quale siamo immersi come un piccolo campanellino d’allarme.

Già nel 2010 Gene Weingarten, giornalista del Washington Post, vinse il prestigioso Premio Pulitzer con un articolo dell’8 marzo 2009 intitolato: Fatal Distraction: Forgetting a Child in the Backseat of a Car Is a Horrifying Mistake. Is It a Crime? (Distrazione fatale: dimenticare un bambino sul sedile posteriore di una macchina è un orribile errore. È un crimine?). In questo articolo già si scriveva che solo negli Stati Uniti d’America tra i 15 e i 25 bambini all’anno, soprattutto nel periodo tra la primavera e l’autunno, purtroppo morivano per ipertermia dopo essere stati dimenticati in auto, generalmente da uno dei genitori. L’ipertermia è dovuta alle alte temperature, oltre i 42 °C, che si sviluppano all’interno di un’automobile parcheggiata sotto il sole per ore.

Questo è un semplice blog di appassionati di tecnologia e lo scrivo solo per sottolineare che la questione non deriva dai recenti terribili eventi della cronaca italiana, ma il problema è purtroppo in aumento negli ultimi anni anche nel nostro paese, come riportato già vari articoli in italiano, come questo pubblicato su Il Post nel 2013: I bambini dimenticati in macchina.

Il Ministero della Salute si è attivato emanando delle linee guida che possiamo trovare riassunte anche in questo opuscolo estate sicura del 2015, in cui si ricorda che quando fa molto caldo, la temperatura all’interno di un’automobile può salire da 10 °C a 15 °C ogni 15 minuti. Quindi l’ipertermia si può verificare in soli 20 minuti e purtroppo la morte può avvenire entro circa 2 ore solamente. Tra l’altro in questo opuscolo si consiglia, tra le altre cose, specificatamente di installare un dispositivo di allerta sonoro o luminoso.

Paradossalmente sembra che sia stata l’introduzione di un sistema di sicurezza ad incentivare il drammatico fenomeno. È stata infatti l’installazione dell’airbag lato passeggero, che ha imposto a partire dagli anni ’90 il posizionamento dei seggiolini sui sedili posteriori, a contribuire a ridurre la visibilità del bambino da parte del genitore alla guida. Da allora siamo in attesa che venga introdotto anche qualche sistema integrato di sicurezza, che avvisi della presenza del bambino sul sedile posteriore quando si arriva a destinazione.

Anche in questo aspetto, come in molti altri, l’Italia segue a distanza di anni fenomeni che altrove si verificano prima in ordine di tempo, ma almeno in questi casi possiamo cercare di utilizzare strumenti tecnologici che prima non c’erano, come un semplice promemoria bimbi in auto nel nostro navigatore preferito.