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Mountain View, 22 aprile 2015 – Google ha da tempo avvisato tutti i suoi utenti e partner che da ieri  21 aprile sono cambiati i suoi algoritmi per il posizionamento in Google Search tenendo maggiormente conto dei siti web che sono “mobile friendly“, cioè costruiti in modo tale che si possano fruire bene  su smartphone, tablet e mobile devices in genere.
Molti operatori del settore, soprattutto SEO (Search Engine Optimizer) sono alquanto preoccupati per tale annuncio e hanno etichettato la giornata del 21 aprile come “Mobilegeddon“.
Non tutti i loro clienti sono dotati di un sito mobile friendly, anzi, si stima che almeno l’80 per cento dei siti web, infatti, non è fruibile o pienamente fruibile da mobile devices e potrebbero essere penalizzati nel posizionamento in Google con relativa perdita di utenti e visitatori.
Il significato del cambiamento è chiaro: sempre più utenti usano il mobile per cercare su internet prodotti, servizi e informazioni tanto che le ricerche su mobile hanno superato quelle su desktop già da tempo.
Inoltre è dimostrato che per gli acquisti on line il primo approccio al prodotto avviene da mobile. Di conseguenza Google, sempre attento alla user experience cerca di premiare i siti che offrono anche una migliore User Interface a chi naviga da mobile devices.
Da tempo Google ha aggiornato i suoi programmi e le sue piattaforme per mobile iniziando con i nuovi formati interattivi per la pubblicità di Adsense/Adwords, nuove interfacce per  Doubleclick e Gmail più immediate e fruibili.
Ma sarà davvero così terribile questo giorno?  Non credo, l’annuncio in realtà segue numerosi inviti inviati da mesi e comunque il solo fatto di essere mobile friendly non basta per essere primi sui motori di ricerca .
Ci sono oltre 200 fattori dei quali Google tiene conto per il posizionamento organico e ne continuerà a tener conto. Ovviamente da oggi un sito responsivo avrà un valore in più ma il webmaster che lo realizza dovrà tener conto comunque degli altri fattori necessari sia nel sito che fuori sito web.
Donato Paolino (Dopstart)
Google Top contributor