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Notifiche di esposizione al COVID-19 su Android e iOS

Tempo di lettura: 3 minuti

Le notifiche di esposizione al COVID-19 sono state rilasciate da Android con l’aggiornamento automatico di Google Play Services e da Apple con l’aggiornamento a iOS 13.5. La notizia è stata annunciata dai 2 partner che, in collaborazione con i governi e le autorità sanitarie, hanno sviluppato questa API (application programming interface) per aiutare a proteggere le persone.

Non capisco commenti o articoli che gridano “al complotto”: tutto è pubblico e trasparente. Proverò a fare chiarezza.

Innanzitutto l’API Exposure Notifications è una predisposizione sui nostri dispositivi, che da sola non serve a niente. Infatti, come ci spiega il centro assistenza Android

Per usare questo sistema, devi scaricare l’app dell’autorità sanitaria pubblica competente

Di conseguenza, se sul mio smartphone non scarico l’app Immuni e non attivo le notifiche, non riceverò nessuna notifica.

Le notifiche di esposizione al COVID-19 come funzionano?

Per semplificare faccio riferimento ai punti che troviamo accedendo alle notifiche COVID-19:

  • Bluetooth
  • Geolocalizzazione

Bluetooth

Se attiviamo le notifiche e il Bluetooth, non veniamo tracciati per i nostri movimenti, ma l’app Immuni rileva se abbiamo avuto contatti con persone positive al COVID-19. Tuttavia, se non incontriamo nessuno o le persone non usano Immuni, l’app non ci segnalerebbe nulla.

Geolocalizzazione

Proprio per come è strutturata, l’app Immuni non è autorizzata a rilevare la posizione dei nostri dispositivi. Le notifiche attive, non rilevano la nostra posizione e tanto meno la condividono con altri. Come ho detto precedentemente, serve solo per rilevare i dispositivi Bluetooth nelle vicinanze.

Quali dati vengono condivisi?

Per prima cosa voglio ricordare che nessuna Legge ci obbliga ad usare l’app Immuni. In secondo luogo, Immuni non conserva i dati che rimangono solo sui nostri smartphone. Il centro assistenza spiega inoltre:

Immuni potrebbe chiederti di condividere i tuoi ID casuali. In questo modo l’autorità sanitaria pubblica può avvisare le altre persone.

Immuni potrebbe poi verificare se i tuoi ID casuali sono memorizzati sui dispositivi di altre persone. Potrebbe avvisare le altre persone che sono entrate in contatto con te. Queste persone non conosceranno la tua identità.

In conclusione, mi auguro di avervi chiarito i dubbi e semplificato la comprensione di questo aggiornamento 🙂


Aggiornamento

Dal 1° Giugno l’app Immuni è disponibile su Google Play Store e Apple Store. Una volta scaricata, la schermata delle notifiche di esposizione cambia

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