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Eccoci di ritorno, ormai da un mese ed oltre, dal Google Top Contributor Summit 2015.

Il Summit si è svolto tra San Francisco e Mountain View ed è stato un favolosissimo Summit, fondamentalmente una bella festa e un gradito ringraziamento che Google regala ai suoi Top Contributor.

Tutto è iniziato ufficialmente il 19 ottobre quando tutti i Top Contributor convocati, circa 500 da tutto il mondo, sono arrivati a San Francisco. Ad attenderli numerosissimi Googler che da mesi lavoravano all’organizzazione dell’evento.

Prima di tutto la registrazione con il ritiro del badge da tenere sempre a portata di mano, in modo da poter passare i controlli di sicurezza. Ci viene consegnato anche un pacchetto di benvenuto, contenente il programma, alcune note operative e alcune splendide sorprese, per la precisione tre gustosi “gingilli” tecnologici: un moto 360, una chromecast audio e una più sconosciuta quanto semplice e affascinante CardBoard.

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Mentre attendiamo l’inizio del ricevimento di benvenuto troviamo fotografi professionali a nostra disposizione per realizzare ottimi profili per i nostri social, inoltre qua e là gazebo dove partecipare a brevi sondaggi volontari sui prodotti di Google. Ci si trova poi tutti per la cena nella splendida Ballroom dell’Hotel Nikko, in piena San Francisco Downtown. A cena, nonostante la stanchezza per le parecchie ore di volo sostenute, si ricrea subito quella magica atmosfera da vecchi amici, dove il tempo sembra non bastare mai per riuscire a parlare e stare un po’ con tutti.

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Tipicamente si formano i gruppetti di Googler e Top Contributor per Paese, per lingua o anche per prodotto Google preferito. Così capita di vedere il gruppo degli Italiani che mangia cinese, il gruppo di spagnoli che mangia brasiliano e il gruppo di Google News che immancabilmente staziona davanti al bar impedendo l’accesso a tutti gli altri 😉  Si salutano tutti gli amici conosciuti, si ha il tempo di scambiare qualche parola con più gente possibile, in varie lingue. Ah come servono le lingue ragazzi! Italiano, inglese, ma anche russo, portoghese, spagnolo, tedesco, francese, le poche parole conosciute si snocciolano come in un ripasso compulsivo.

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How are you doing? E uno vorrebbe iniziare a raccontare tutta la propria vita, almeno dall’ultimo incontro. Ma non c’è tempo: è ora di andare a dormire perché il jet lag si fa sentire e la giornata successiva inizierà molto presto.

Il ghiaccio è ormai rotto. La seconda giornata è strabiliante ed inizia con una signora colazione all’ultimo piano dell’hotel Hilton, il quale ha delle splendide vetrate da dove si può gustare l’alba sul Golden Gate. Colazione abbondante senza farsi mancare il bacon che troviamo ovunque. Di nuovo, anche in questo frangente, si intrecciano una serie di chiacchierate interessanti e piacevoli.

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L’organizzazione Google è impeccabile, su questo gli americani sono eccezionali: 500 persone vengono spostate in autobus verso il Fort Mason  senza che nessuno abbia la sensazione di essere trascurato o dover attendere: le code non esistono.

Arrivati a destinazione troveremIMG_9576o allestito, in una sala enorme, uno splendido palco da dove risaltano due stupendi mega schermi dai quali, si potranno seguire le varie presentazioni. Una delle cose sorprendenti è la traduzione simultanea in più lingue, chi vuIMG_9553ole infatti può dotarsi di radiolina sintonizzabile su 8 canali grazie a quali si può ascoltare la traduzione in tempo reale nella propria lingua, le lingue tradotte non erano tutte, ma credo che un tale dispiego di traduttori non lo si veda nemmeno a Bruxelles al parlamento europeo.

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Molto caratteristico il pranzo allestito proprio di fronte, nel piazzale, sono stati fatti parcheggiare decine di food truck dai quali ci si può rifornire liberamente di qualsiasi tipo di cibarie. Nella zona è costantemente in volo un piccolo drone per le riprese aeree.IMG_9618

Durante la giornata al Fort Mason fondamentalmente Google ha cercato di descriverci i suoi progetti più ambiziosi, per farci capire e respirare al meglio le loro intenzioni, il loro motto e l’atteggiamento che ci vuole per essere una società sempre in evoluzione. Sempre in evoluzione sempre in cambiamento perché “Non è la specie più forte o più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento!”. Sono gli anni in cui Google da molta importanza agli smartphone con il motto “mobile first!” se non addirittura “mobile only”, viene ripetuto spesso che il desktop è passato in secondo piano superato in quantità dagli accessi mobile.

“Yes and …”, un altro slogan, che portiamo a casa da questo viaggio. “Yes and … ” per rispondere di fronte alle proposte degli altri, anche alle più azzardate. “Se non sei disposto a rischiare l’insolito, dovrai accontentarti dell’ordinario!”, Google è così! Non possiamo, in questo articolo, entrare nel merito degli argomenti trattati perché dobbiamo rispettare un accordo di non divulgazione di informazioni riservate.

La serata procede poi con una festa un po’ caotica, ma molto bella, tra balli e buffet.

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È il 22/10/2015 ed è ora di recarci a Mountain View, la sede Google in California, una “sede città”, dove i dipendenti si spostano tra una palazzina e l’altra utilizzando delle simpatiche biciclette colorate che vengono lasciate a centinaia qua e là nei vari parcheggi, prati o marciapiedi, un vero e proprio bike sharing gratuito.

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Le biciclettine non sono tutte in ottimo stato, ma abbiamo tutti pensato che se fossimo stati in Italia sarebbero sparite.

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Questa giornata è per noi TC forse la più impegnativa perché veniamo immersi in sessioni di prodotto molto intense, con speaker più o meno di rilievo ed argomenti sempre coinvolgenti perché relativi ai prodotti google dei quali siamo appassionati. Quest’anno ci è un po’ mancato il tempo per passeggiare tranquillamente per il Campus Google curiosando tra le varie zone così affascinanti, e con uno stile distante anni luce dagli ambienti lavorativi canonici.

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La festa dell’ultima sera è bellissima, si svolge in un’area all’aperto vicinissima al Google Plex e quindi vicina al primo edificio Google a Mountain View. Si tratta probabilmente del momento più rilassante di tutto il Google Top contributor Summit 2015, la confidenza con le persone e l’ambiente è ormai ad ottimi livelli e tutto è risultato molto piacevole.

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Il giorno dopo ci si prepara con calma, si salutano gli amici che partono, mentre qualcuno deciderà di soffermarsi per qualche altra giornata turistica. Le giornate sono state piacevoli, la California ci ha accolto con calore e noi TC abbiamo tutti imparato parecchio, sicuramente porteremo dentro di noi questo ricordo per tempo memore.

I nostri guerrieri ora partono… ma ritorneranno, California aspettaci!

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Si ringrazia per le foto +Luca Bortolotti e +Davide Stefanini,

per il testo +Gianluca Cogoli e +Massimiliano Brambilla.

Potrete trovare migliaia di altre foto di questo evento su G+ cercando l’hastag #tcsummit e nella nostra rubrica dedicata alle foto dai summit: https://www.topcontributor.it/google-tc-summit-meetup/ .